Pissing, golden rain, pioggia dorata
Frequente del BDSM (Bondage & Disciplina/Dominzione & Sottomissione/Sadismo & Masochismo), il golden rain, nelle versioni più soft, è una pratica presente anche in alcune coppie prive di tendenze BSDM.
Contenuti dell'articolo:
- 1. In cosa consiste il golden rain?
- 2. Perversione o semplice preferenza erotica?
- 3. Articoli che potrebbero interessarti
Sembra anzi che la pratica sia piuttosto antica e provenga addirittura dalla mitologia classica: Acrisio era il padre di Danae; un oracolo predisse la sua morte per mano del nipote, figlio di Danae stessa, che però non era ancora madre. Fu così rinchiusa dal padre in una torre per far sì che non concepisse bambini, ma Zeus si trasformò in una pioggia dorata grazie a cui Danae rimase incinta e partorì un figlio: Perseo, in età adulta, a causa di un involontario incidente, uccise proprio Acrisio realizzando la previsione dell’oracolo.
In cosa consiste il golden rain?
Il golden rain, o pioggia dorata (il termine medico è urofilia) consiste nell’urinare sul proprio partner durante il rapporto sessuale. Vi sono anche alcune immagini antiche che rappresentano l’atto del pissing, che può avvenire tra donne, tra uomini, o in una coppia etero in cui a urinare è l’uno, l’altra o entrambi.
L’attrazione per il pissing può essere di diverse intensità e può tradursi in pratiche differenti, alcune molto soft, altre decisamente hard.
Le coppie meno intraprendenti trovano eccitante anche soltanto il fatto di urinare sotto le lenzuola e coccolarsi poi sull’umido della propria urina; alcuni soggetti, in particolare uomini, si eccitano molto vedendo la propria compagna che si urina addosso e in alcuni casi preferisce che sia nuda, in altri che sia vestita con un intimo o con gli abiti del giorno.
C’è poi chi preferisce rendere più attivo e coinvogente l’atto dell’urinare: fare pipì sulla schiena o sul ventre del partner durante i preliminari, usare la propria urina e del gel naturale per praticare dei massaggi sensuali o semplicemente vedere la propria urina scorrere sul corpo dell’altro/a.
Le coppie più intraprendenti spingono questa loro preferenza erotica fino all’urofagia. Questo significa che uno dei due partner è disposto a farsi urinare in bocca e, spesso, a bere l’urina dell’altro.
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Per riuscire nell’intento uno dei partner deve essere sdraiato e l’altro, in piedi o accovacciato, deve indirizzare il proprio getto sul viso e la bocca dell’altro.
Ci sono infine uomini che riuscendo ad avere un getto molto forte riescono ad indirizzarlo sul clitoride della partner per stimolarne l’eccitazione.
Il pissing può essere praticato anche facendo il bagno, dove uno dei due decide di lavare l’altro usando il sapone e la propria urina, o può essere praticato da entrambi i partner contemporaneamente mentre si eccitano a vicenda nella posizione del 69.
Perversione o semplice preferenza erotica?
Quando la pioggia dorata viene praticata dalla coppia in modo consensuale, ovviamente nulla c’è di male: i desideri, le passioni e il soddisfacimento sessuale possono essere completati in qualsiasi modo arrechi piacere a entrambi e non leda la dignità di nessuno.
In alcuni casi il pissing rientra in quella categoria di passioni erotiche che prevede, per provare eccitazione, l’umiliazione dell’altro e in molti casi questo è accettato, specialmente nel mondo BDSM in cui provare o infliggere dolore o umiliazione al partner è un mezzo condiviso di appagamento erotico. Se però il soddisfacimento dovesse essere univoco e lasciare invece uno dei partner scosso o turbato è necessario porsi delle domande. Nessuno ovviamente ha il diritto di imporre alcunché nell’ambito dei rapporti sessuali, perciò chi prova piacere, oltre che nel pissing in sé, anche nell’imposizione dello stesso, viene inserito dalla sessuologia moderna nell’ambito di coloro che soffrono di parafilie particolari (le parafilie sono ciò che un tempo veniva chiamato perversione).
Se quindi le pratiche sessuali piacciono a entrambi i componenti della coppia, non creano disagio, dolore (non richiesto) o shock particolare, nessuno può considerarle l’espressione di una malattia; quando invece il piacere è di un solo componente della coppia e il soddisfacimento sessuale mediante la pratica erotica ossessiona il soggetto per tutto l’arco della giornata inducendolo a commettere, in alcuni casi, violenza o abuso sugli altri, allora si parla di parafilia e di un vero e proprio problema psicologico che va affrontato e superato affinché si possa iniziare e portare avanti una relazione di coppia in modo rispettoso e comunque pienamente appagante.
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