La forma del pene e la sua dimensione
Il 45% dei maschi italiani soffre della Sindrome del pene piccolo, che induce a pensare di avere un pene troppo piccolo per le normali esigenze sessuali.
Nonostante le chiacchiere da bar, a sentire le quali chiunque parli ha un pene da guinnes dei primati o comunque comparabile a quello di Mr 35, almeno il 45% dei maschi italiani soffre della Sindrome del pene piccolo, una condizione che induce l’uomo a pensare di avere un pene troppo piccolo per le normali esigenze sessuali.
Nella maggiorparte dei casi, nulla di patologico è presente intorno all’inguine dell’uomo, anche perché le dimensioni standard sono piuttosto variabili e in ogni caso queste non influiscono affatto con la funzionalità dell’organo.
Esistono certo dei casi di micropenia e sussistono quando il pene in erezione ha una lunghezza sostanzialmente inferiore ai 10 cm, ma questi sono davvero molto rari e possono effettivamente causare difficoltà a procurare piacere durante un rapporto sessuale; normalmente la lunghezza può invece variare mediamente, nell’uomo adulto, circa tra i 6,5 e i 10 cm quando il pene è flaccido e tra i 13 e i 18 cm quando è in erezione, con un diametro a metà corpo che va dai 3 ai 5 cm. In questi casi il piacere di entrambi i partner non viene assolutamente messo in discussione.
A meno di patologie specifiche quindi, evidenziabili con una diagnosi in seguito a rilevazione dimensionale e morfologica esterna, ecografia dinamica peniena e cavernosografia dinamica non è necessario sottoporsi ad alcun tipo di operazione. In base ai risultati e se effettivamente è presente un problema di dimensioni è possibile procedere con delle terapie farmacologiche, meccaniche o chirurgiche che possono incidere significativamente sulla risoluzione del problema.
Qual è l’anatomia del pene?
Il pene è formato da due corpi, uno per lo più cilindroide, il corpo vero e proprio o tronco, e uno a forma di cono, il glande; entrambi sono costituiti da una vasta rete di vasi che ospitano la quantità di sangue necessaria per l’erezione. Il tronco è costituito da 2 corpi cavernosi laterali, avvolti dalla guaina albuginea e da un corpo spongioso centrale che ospita l’uretra periena. L’uretra è il canale attraverso cui l’uomo può espellere l’urina con la minzione e lo sperma con l’eiaculazone; questa espulsione avviene da un foro all’apice del glande, il meato. Tutta la pelle che riveste l’organo, decisamente elastica, ricopre il pene fino al glande dove si ripiega a formare il prepuzio, il quale è fissato alla struttura cuneiforme tramite il filetto o frenulo.
Qualsiasi uomo ha un pene costituito da queste strutture principali, ma ognuno può sviluppare durante la crescita delle anomalie, causa di curvature più o meno accentuate, specialmente per traumi violenti che hanno condotto a una cicatrizzazione rigida di uno o di entrambi i corpi cavernosi.
Quali sono le forme più comuni?
Quello che viene definito il pene perfetto è a forma cilindrica piuttosto costante con un glande che alla base è leggermente più grande del tronco e una lieve curvatura dorsale; questa forma facilita la penetrazione durante l’atto sessuale e induce il piacere femminile piuttosto facilmente.
Un altro tipo di pene piuttosto comune è quello a banana, cioè più stretto alla base e alla cima e più consistente al centro; per quanto la forma non sia esteticamente molto apprezzabile, questo tipo di pene non ha alcuna difficoltà a procurare piacere, anzi proprio la particolare forma lo rende gradevole e adatto a qualsiasi posizione si preferisca.
Il pene a fungo è il preferito della filosofia taoista, la quale lo considera ottimo per la riuscita dell’orgasmo senza eiaculazione, il migliore che si possa ottenere secondo la loro teoria, ma in realtà il glande, molto più grande del corpo cilindrico, può rendere difficile la penetrazione, specialmente quella anale e necessita anche di maggiore impegno nella ricerca del reciproco piacere.
Anche il pene a cono, grande alla base e sempre più stretto fino alla punta, difetta in bellezza, ma niente affatto in funzionalità, anzi la forma può permettere una penetrazione profonda in ogni posizione.
Un pene curvo invece, decisamente meno comune dei precendenti, manifesta una rigidità tale da rendere più impegnativa la ricerca del piacere, ma nel momento in cui i due partner si conoscono possono senza alcun problema dare sfogo alla fantasia e trarne tutto il divertimento possibile.
Per concludere, sarebbe bene che gli uomini si ponessero meno problemi sulle proprie dimensioni e forme; comunque sia fatto un pene, questo sarà in grado di portare a termine un rapporto sessuale, forse non proprio come viene raccontato al bar, ma comunque pienamente soddisfacente.
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